Una specie, un habitat
Tra le specie animali, ovvero animate, le specie umane sono le uniche a definire una biodiversità individuale. Le altre specie animali manifestano biodiversità differenziandosi in collettività di individui omogenei sotto il profilo della specie, ovvero dell'habitat.
Ciascuna di queste collettività possiede una propria particolarità nel modo di alimentarsi, di ripararsi, dormire, stabilire una residenza stanziale, riprodursi, socializzare...
Una specie (coscientiva) animale si separa da un'altra solo quando una o più delle esigenze esistenziali primarie sono compromesse dalla convivenza o meglio dalla relazione tra individui. Un pappagallo Ara ha codici di accoppiamento differenti, ovvero la loro comunicazione analogica istintiva è differente, rispetto a quelli di un pappagallo Cinerino.
Ovviamente nessuna delle due specie può essere in alcun modo definibile come superiore o migliore dell'altra. Sarebbe improprio in un ragionamento neutrale ed armonizzante.
Ogni individuo umano ha la possibilità di esprimere una propria particolarità sotto il profilo dell'habitat, o in altre parole ogni persona ha un suo habitat preferenziale, senza ovviamente che questi ne possa essere consapevole.
Infatti nel regno animale l'habitat peculiare di una specie coscientiva viene individuato, riconosciuto, abitato e conservato, dunque difeso da alterazioni o appropriazioni da parte di altre specie, attraverso l'istinto. L'individuo umano non è invece generalmente in grado di riconoscere il suo habitat preferenziale, limitandosi ad applicare modelli razionali appresi decisamente inadeguati e solitamente fuorvianti.
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