Identificazioni e guerre inutili

Ad esempio e prima di tutto, una persona comune è identificata col proprio genere, che diviene inconsciamente un indicatore di specie. Questo errore ripercuote a cascata nelle relazioni sociali tra uomini e donne, portando la guerra all'interno dell'ideologia di genere, e crescenti aberrazioni nei comportamenti sessuali.

Un individuo identificato con il proprio genere sessuale sperimenterà infatti numerosi disagi e dissidi, specie sul piano emotivo e fisico, maggiormente influenzato dalle funzioni ataviche penalizzate dal proprio errato comportamento relazionale.

Una donna identificata nel genere “donna” vivrà inconsciamente la sensazione che solo le altre “donne” siano della sua specie, dunque la propria psicologia si adatterà a tale convinzione alterando la sua percezione della realtà, producendo pulsioni, emozioni e pensieri coerenti con tale convinzione.

Lo stesso dicasi di un “uomo” o di un “transessuale”... se un individuo è identificato contemporaneamente con il genere “uomo” e contemporaneamente con il genere “progressista” e contemporaneamente con il genere “padre”, vivrà numerose dissonanze cognitive, che per essere sanate lo obbligheranno a retrocedere coscientivamente in compromessi pietosi, oppure ad abbandonare alcuni “branchi ideologici”.

Esemplificando, un tifoso del Real Madrid potrebbe abbandonare ogni interesse per la squadra quando accetta un lavoro importante (“ora sono un imprenditore”...), magari perché nel nuovo branco considerano il calcio una stupidaggine, o perché la nostra collega che ci piace tifa Valencia.

Non dimentichiamo che la funzione sessuale, nonostante i pasticci quotidiani, resta una funzione atavica imprescindibilmente da soddisfare, e la sua corretta soddisfazione può avvenire solo tra individui della stessa specie.

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