Segni di INvoluzione e abuso sulle specie minoritarie

Chiunque può accorgersi della progressiva perdita di benessere, senso della vita ed entusiasmo delle società più “evolute” tecnologicamente. La presenza della tecnologia rappresenta un indicatore abbastanza fedele del livello di degenerazione coscientiva di una protospecie. La “società” è ovviamente una protospecie molto ampia. Moltissimi individui ritengono di appartenere a tale specie surrogata o protospecie.

Ovviamente non tutti provano questo. Al contrario di come potrebbe pensare una persona comune, un nomade tibetano, o un nativo amazzonico, o semplicemente alcune comunità irlandesi, non si reputano “parte della società”. Lo testimoniano le differenze culturali, che sovente narrano la storia di una specie deformandola e filtrandola per renderla coerente e valorizzarla. Ad esempio, in tutto l'oriente la figura di Gengis Khan è considerato un illuminato, al pari di Gesù, e ciò di cui parlano principalmente è di come lui abbia unificato e interrotto un circolo sanguinario, femminicida e infanticida, mentre in Europa le scuole descrivono il personaggio in modo decisamente differente[1]. Ma di esempi ve ne sono a bizzeffe. Molti religiosi provano sentimenti di estraneità profonda e generalizzata per “tutti gli altri”, e stiamo parlando di religioni che racchiudono la maggior parte della popolazione mondiale.

Lo stesso assistenzialismo, promosso da alcune religioni sotto il bias della “fratellanza”, si basa su una profonda arroganza di specie, e prevede la colonizzazione culturale della popolazione assistita.

Ciascuna protospecie ha i suoi modelli di sopravvivenza; dalla rigida selezione iniziale (“solo chi ha il sangue giusto può essere dei nostri”) alla colonizzazione televisiva, passando dall'intimidazione, dallo sfinimento, fino all'assedio, all'isolamento, e alla criminalizzazione delle caratteristiche individuali dissimili dalla sua norma.


[1] https://www.studenti.it/gengis-khan-e-impero-mongoli.html

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